Guarire è una proporzione (Prima parte)
Prima di guarire qualcuno, chiedigli se è disposto a rinunciare alle cose che lo hanno fatto ammalare
Dall’ infinitamente piccolo all’ infinitamente grande ogni cosa si è scoperta regolata da precise leggi matematiche, da calcoli predefiniti applicati a tutto ciò che è esistente in natura. Lo stesso Galileo affermava: “Io veramente stimo il libro della filosofia esser quello che perpetuamente ci sta aperto innanzi agli occhi, ma perché è scritto in caratteri diversi da quelli del nostro alfabeto non può essere da tutti letto: e sono i caratteri di tal libro triangoli, quadrati, cerchi, sfere, coni, piramidi ed altre figure matematiche, attissime per tal lettura.”
Egli intendeva sicuramente dire che l’armonia del mondo si manifesta ai nostri occhi nella forma e nel numero e io ho preso spunto da questi concetti per cercare di inserire le parole, alle quali erroneamente attribuiamo il significato sbagliato, all’interno di una forma attraverso una proporzione.
E parlando di matematica e di leggi fisiche rapportate alla realtà vi introduco l’aforisma di Einstein: “Nella misura in cui le proporzioni matematiche si riferiscono alla realtà, esse non sono certe… nella misura in cui sono certe, esse non si riferiscono alla realtà”.
Lo stesso può valere per la mia proporzione: la mia teoria non può essere definita come teoria matematica, nonostante ciò la proporzione si verifica sempre, e sarà all’origine della creazione di ciò che siete e della vostra realtà.
I dualismi affrontati negli articoli precedenti sono i fattori che identificano “la giusta proporzione”
Cambiamento : ricerca del disequilibrio controllato = dubbio : ricerca della conoscenza
e la differenza di significato tra le coppie di fattori è ciò che ci fa vivere all’interno dello schema del disequilibrio controllato o al di là dei limiti A e B, manifestando il nostro stato di benessere o quello di malessere.
Come ci siamo già detti e cosa che adesso anche graficamente risalterà ai vostri occhi, è che l’ultimo fattore delle due possibilità della proporzione è lo stesso! La realtà è in effetti ciò che avete scelto, ciò che avete creato applicando la proporzione e quindi sia in un caso che nell’altro sarà sempre ciò che siete oggi. L’unica differenza starà nella vostra consapevolezza: nella prima proporzione è intrinsecamente evidente un elevato grado di consapevolezza e parlerete quindi di responsabilità. Ogni accadimento della vostra vita avrà un senso legato al vostro agire. Esisteranno coincidenze significative e sincronicità, ma saranno sempre conseguenza di scelte consapevoli, della maturazione lungo quel percorso del “conosci te stesso” che ci porta alla riscoperta della caratteristiche già presenti in noi, che sono le uniche che possono permetterci di superare le circostanze della vita trovando nel nostro profondo le risposte di cui abbiamo bisogno.
In una seconda versione della proporzione si perde invece completamente di vista il senso dell’essere attivi nella propria vita e quindi ogni decisione, ogni responsabilità, ogni scelta viene delegata all’esterno.
Come ci siamo già detti e cosa che adesso anche graficamente risalterà ai vostri occhi, è che l’ultimo fattore delle due possibilità della proporzione è lo stesso! La realtà è in effetti ciò che avete scelto, ciò che avete creato applicando la proporzione e quindi sia in un caso che nell’altro sarà sempre ciò che siete oggi. L’unica differenza starà nella vostra consapevolezza: nella prima proporzione è intrinsecamente evidente un elevato grado di consapevolezza e parlerete quindi di responsabilità. Ogni accadimento della vostra vita avrà un senso legato al vostro agire. Esisteranno coincidenze significative e sincronicità, ma saranno sempre conseguenza di scelte consapevoli, della maturazione lungo quel percorso del “conosci te stesso” che ci porta alla riscoperta della caratteristiche già presenti in noi, che sono le uniche che possono permetterci di superare le circostanze della vita trovando nel nostro profondo le risposte di cui abbiamo bisogno.
In una seconda versione della proporzione si perde invece completamente di vista il senso dell’essere attivi nella propria vita e quindi ogni decisione, ogni responsabilità, ogni scelta viene delegata all’esterno.
Si vivrà nell’attesa che qualcuno si impegni a risolvere i nostri problemi, ogni accadimento sarà legato al caso e alla responsabilità di altri e mai ad una scelta determinata dalla propria consapevolezza.
La grande differenza tra la prima possibilità e la seconda starà nel colpevolizzare il destino di ciò che fa parte della nostra vita invece di comprendere che il destino è in realtà solo ciò che abbiamo creato: ecco perché le persone che riescono a far verificare la prima proporzione sanno prendersi il merito di tutto ciò che hanno e che sono mentre le altre riescono solo a rammaricarsi della propria condizione attribuendo ad altri o alla sorte le cause del proprio malessere.
Dopotutto vincere al superenalotto non è mai destino ma il diavolo sa sempre mettere la zampa nelle cose che non funzionano!!
L’obiettivo del mio metodo è capire dove la persona sia collocata in quel preciso momento, se al di là di A o al di là di B, al fine di riportarla all’interno dello schema il più velocemente possibile.
Ho cercato per questo motivo il legame tra la prima proporzione presentata nel libro “Felici nella giusta proporzione” e questa nuova (nelle sue due variabili), trovando estremamente risonante con il mio pensiero l’unire la conoscenza di se stessi (ultimo fattore della prima proporzione) con il primo della nuova (ovvero forza interiore o forza di volontà), considerando che all’interno dello schema del disequilibrio controllato il legame sarà tra ricerca della conoscenza e forza interiore, mentre al di fuori del range l’unione avverrà tra ricerca della conoscenza e forza di volontà.
Allora però come è possibile tornare all’interno dello schema, e quindi ad uno stato di salute, nel minor tempo possibile? Dobbiamo “semplicemente” modificare i fattori della nostra proporzione perché solo così potremo dare origine ad un processo di miglioramento che ci accompagnerà verso la guarigione.