Nuovo approccio terapeutico per conoscere e migliorare il proprio stato di salute
Antonio Viti presenta l’analisi della variabilità della frequenza cardiaca (HRV) in rapporto a fisioterapia e osteopatia
Antonio Viti, fondatore del Centro Fisioterapico Apuano a Querceta, è fisioterapista, osteopata ed esperto in riabilitazione ortopedica, neurologica e cardio-respiratoria. Già pioniere di nuove metodologie di trattamento e percorsi clinico-assistenziali diagnostici e riabilitativi d’avanguardia, come il metodo da lui creato e conosciuto con il nome di ATP – Approccio Terapeutico al Paziente, Viti è uno dei professionisti di riferimento in Versilia nel campo della fisioterapia.
Qual è la differenza tra il suo metodo e gli altri?
Dopo tanti anni di esperienza sul campo, la mia razionalità mi ha portato a ricercare un modello di analisi ripetibile e facilmente trasferibile alle persone per perfezionare da una parte la mia comprensione del percorso individuale di cura, dall’altra l’interazione con il paziente, migliorando il risultato complessivo dei miei trattamenti. Alla fine di un lungo percorso di studio e sperimentazione, ho elaborato lo schema del “disequilibrio controllato”, ovvero la rappresentazione grafica di una proporzione matematica: il cambiamento sta alla ricerca del disequilibrio controllato come il dubbio sta alla ricerca della conoscenza. Quest’ultima è fondamentale nella mia vita, cerco sempre le relazioni più profonde che collegano avvenimenti, reazioni e relazioni, il mio è un cammino infinito verso il miglioramento e la scoperta: come nella vita così nella professione.
Quanto conta l’aspetto emotivo nel processo di guarigione?
La vulnerabilità emotiva a cui è esposto il paziente che ha subito un infortunio o che manifesta dolori cronici è un aspetto osservabile da tutti coloro che intervengono nella fase riabilitativa. Le persone ansiose sono particolarmente suscettibili al dolore, inoltre anche gli stress emotivi possono comportare un aumento di dolore, in quanto viene ad aumentare l’attività dei sistemi biologici responsabili della stimolazione nociva. Grazie al mio metodo ho potuto verificare come i pazienti coinvolti nel comprendere a fondo le dinamiche del proprio malessere, mettendo in atto l’intenzione di guarire diventano più collaborativi, più lucidi e concentrati nel momento del trattamento e molto più motivati a risolvere il loro problema.
In cosa consiste il “disequilibrio controllato” cardine del suo modello di cura?
Quello che io chiamo “disequilibrio controllato” è la cosa che in medicina prende il nome di “omeostasi”, vale a dire un susseguirsi di reazioni chimiche e fisiche fondamentali per mantenere quel famoso equilibrio che viviamo solo di passaggio. Il disequilibrio controllato non è altro che l’oscillazione all’interno del “range salutare” che si trova tra i due estremi di malessere, sintomi e patologie. Questo sistema mette al centro l’individuo come sistema intelligente e complesso, compreso il suo vissuto e la sua attitudine, e non più solo l’organo interessato dalla malattia. Il mio metodo considera l’aspetto psico-emotivo al pari, se non talvolta anche più importante, di quello fisico e chimico. In quest’ottica, ho sempre investito in apparecchiature e macchinari all’avanguardia per supportare le mie tecniche e i miei studi.
È quindi possibile misurare scientificamente l’efficacia di trattamenti fisioterapici e olistici più in generale?
Da professionista osteopata mi sono posto il dubbio di come poter dare validità scientifica al mio lavoro quotidiano. Attraverso l’analisi della variabilità della frequenza cardiaca, oggi sono in grado di misurare scientificamente l’efficacia dei trattamenti fisioterapici e osteopatici registrando il livello di benessere e lo stato di salute di un paziente: quindi non più la valutazione del sintomo, ma una misurazione della salute generale della persona. Grazie a questo metodo ho trovato la prova alle teorie dei miei primi due libri “Felici nella giusta proporzione” e “E questo è quanto” (il terzo “Sulle spalle dei giganti” sarà in uscita a dicembre, in collaborazione con il genetista Matteo Cerboneschi).
L’analisi della variabilità della frequenza cardiaca è utile anche nell’ambito sportivo?
Sicuramente sì: la nostra esperienza è stata estremamente positiva, abbiamo monitorato un gran numero di atleti professionisti e non, analizzando la variabilità della frequenza cardiaca secondo diversi aspetti e classi di dati. Il risultato è stato un miglioramento generalizzato delle prestazioni sportive dovute alla precisione di intervento (per quanto riguarda i trattamenti) reso possibile proprio grazie a feedback estremamente specifici e totalmente personalizzati.
L’incontro è gratuito e aperto anche al pubblico non professionista e si terrà sabato 5 ottobre dalle 9 alle 13 nella sala conferenze della Croce Bianca di Querceta in via delle Contrade 242. Per maggiori informazioni è possibile contattare la segreteria del Centro Fisioterapico Apuano da lunedì a venerdì dalle 8 alle 20 e sabato dalle 9 alle 12 al numero 0584-762062.
