Pinocchio ai tempi del Coronavirus
riflessione di Antonio Viti
In questi giorni, in cui siamo “forzatamente” rinchiusi in casa, ho cercato di pensare e comprendere quale fosse il vero significato di tutto ciò che stiamo vivendo.Non è facile scrivere qualcosa soprattutto se non sei uno scrittore! Ma ognuno di noi è un “pensatore” e così proverò con parole mie a raccontarvi il mio pensiero. Lo farò attraverso l’utilizzo di una fiaba che tutti conosciamo per poterla raccontare ai vostri figli vedendo le cose con altri occhi.La fiaba che ho scelto è quella di Pinocchio.Questa fiaba rappresenta il “viaggio” che ognuno di noi compirà nella vita per trovare oxandrolone 10mg for sale (o ritrovare) ciò che siamo veramente, quello che possiamo chiamare il nostro sé. Tutti sappiamo che sarà un viaggio particolare, pieno di ostacoli, controversie, ma sappiamo che per raggiungere uno scopo dobbiamo affrontare e superare qualsiasi prova, anche quella che potrebbe sembrarci insuperabile! E’ il viaggio più bello e più ricco di emozioni che potremmo mai immaginare; e per affrontarlo dobbiamo avere gli strumenti, dobbiamo avere la forza, dobbiamo superare le resistenze interiori che potrebbero rallentare il cammino. Ricordiamoci, però, che ogni situazione di fronte a noi può essere superata, altrimenti non ci sarebbe capitata! (come si dice nella cultura popolare, Dio manda il freddo secondo i panni). Pinocchio è un pezzo di legno, non ha un vero padre o una vera madre. Immaginate un bambino senza genitori come può sentirsi: vive una condizione di insicurezza, non ha quel nutrimento che ogni bambino dovrebbe avere, non può o ha difficoltà a crearsi una propria identità. Si sente diverso da tutti i bambini, vive situazioni familiari e sociali difficili, ma tutto ciò sarà fondamentale nel suo processo di adattamento per divenire quello che sarà.
E quindi, in questo momento così particolare e assurdo che stiamo vivendo, come vi sentite? Non vi sentite come il povero Pinocchio? Non vi sentite diversi da quelli che eravate qualche mese fa? Non vi sentite un po’ dei disadattati?Potremmo definirci dei burattini (seppur grandicelli!).Ci sentiamo incapaci di poter esprimere i nostri valori. C’è stato tolto tutto quello che abbiamo creato, a parte le nostre emozioni ed i nostri sentimenti. Ci sentiamo stranieri a tutto, impossibilitati ad esprimerci. E quale parola meglio di “burattini” può rappresentare questa immagine di noi? Guidati da fili trasparenti, come questo virus invisibile ai nostri occhi che ci tiene lontano dalle nostre normali attività ed affetti. Non siamo di legno, ma in ogni modo non ci sentiamo “veri”; scolpiti da altri che ripongono in noi aspettative, come quelle che Geppetto riponeva su Pinocchio!Attenzione, però, non dobbiamo nasconderci dietro questa condizione da “burattini” poiché questo status sarà presente nella nostra vita fino a quando… fino a quando capiremo ciò che deve essere compreso. Andiamo avanti. Pinocchio cresce e con lui la voglia di conoscere e vivere; non vuole più dipendere da colui che l’ha creato; disobbedisce a ciò che gli viene imposto, non ascolta ciò che gli viene insegnato, non vuole regole ed ordini, non va a scuola e così facendo incontra persone cattive. Un processo che lo incammina verso un conflitto tra ciò che è bene e ciò che è male; il prima passo per tutti verso la conoscenza di sé stessi.
Per Pinocchio tutto ciò è rappresentato dal Gatto e la Volpe. Sono loro che si affacciano sul sentiero per trascinare il burattino verso un’altra strada. Un segnale a cui non deve dare peso, ma non sarà così come tutti ben sappiamo.Il Gatto e la Volpe rappresentano la nostra ombra, siamo noi quando usciamo allo scoperto, è questa una parte del nostro essere che facciamo fatica a vedere ma è proprio attraverso di lei che possiamo e dobbiamo comprendere chi siamo. E’ un po’ come uscire fuori dagli schemi, poiché è al di là dei propri limiti che possiamo capire i nostri errori per poter crescere e migliorare continuamente.
E’ dagli errori che si impara e si può assaporare ancora meglio ciò che è bene. E’ proprio in quel momento che la nostra forza interiore può essere ricercata dentro di noi per modellarci e perfezionarci. Quindi il Gatto e la Volpe pur essendo considerati malvagi e cattivi sono fondamentali nella crescita di Pinocchio. Essi sono la parte sconosciuta di noi e senza di loro non potremmo comprendere il nostro viaggio. Sono gli ostacoli e le fatiche per diventare più maturi.E quindi eccoci qua rinchiusi in casa, privati di tutte quelle cose che riempivano le nostre giornate. Nel silenzio più assoluto ci arriva una possibilità; un po’ come se il nostro IO ci venisse a parlare, dandoci consigli dal profondo, ma noi non vogliamo ascoltarlo! Il famoso Grillo Parlante per Pinocchio. Pinocchio non l’accetta, non lo vuole ascoltare, così noi facciamo con il nostro Io. E’ uno scontro perenne tra il bene e il male, il giusto e lo sbagliato, tra il facile e il difficile che ci porta spesso ad inciampare correndo il rischio di fare scelte che potrebbero rivelarsi errate nel futuro.Nel tempo, però, saremo in grado di comprendere grazie alla nostra Fata Turchina, che per fortuna si presenterà ad indicarci più volte il nostro cammino. Quando saremo vicini ad aver compreso il tutto non sarà tardi, ma saremo inondati di informazioni, saremo in una tempesta, saremo in confusione, ci troveremo in un mare di guai. Si proprio un mare come quello in cui si è trovato pinocchio quando stava per affogare. Il burattino viene inghiottito da una balena e noi nel mare tumultuoso del nostro inconscio, ci troviamo oggi nel momento più buio della nostra esistenza rischiando di essere inghiottiti chissà da quale animale. Come pinocchio sorpreso e felice nel ritrovare il padre all’interno della balena, anche noi dobbiamo trovare ciò che ormai avevamo perso e dato per scontato. A questo punto della fiaba, Pinocchio capisce che deve trovare tutte le forze e gli stimoli per salvare sè stesso e il povero Geppetto. Uscire dal buio e rivedere la luce.
Pinocchio adesso è solo e non può essere aiutato dal padre quindi capisce il peso della responsabilità che grava su di lui. Non è più la collaborazione, la collettività che conta, ma l’individualità, il potere del singolo nel ritrovare ciò che è essenziale. E’ proprio così che Pinocchio salva se stesso e il padre.E voi adesso cosa fate? Siamo nella crisi, siamo ad un punto buio e spesso diciamo: “Non vedo l’ora di rivedere la luce in fondo al tunnel! Approfittiamo di questo silenzio per trovare l’energia, per trovare gli stimoli, per attivarci ma soprattutto ascoltarci nel profondo.Ci sono arrivati messaggi che non abbiamo voluto vedere; ci sono arrivate parole che non abbiamo voluto sentire. Adesso è il momento di ascoltare e comprendere.E’ sempre da una crisi che può nascere qualcosa di importante come quella di conoscere se stessi. C’è stata data l’opportunità e non va sprecata. Solo così possiamo incontrare ancora una volta la nostra fatina che come ha trasformato Pinocchio in un bambino vero, trasformerà l’essere umano in un nuovo individuo, unico ed irripetibile che potrà continuare il suo cammino e realizzare il proprio sogno ed il proprio destino.
“Niente se ne va prima di averci insegnato ciò che dobbiamo imparare”
Buddha
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