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04 Giu

Le 3 “cure” per l’infelicità (parte terza): il dubbio

“Lo vedo se ci credo”

Dubbio: definizione “Forma problematica, non univoca del pensiero che determina un’astensione dal giudizio, uno stato psicologico di incertezza, di esitazione”. Meraviglioso!
Cosa c’è di più bello di una cosa che ci permetta, da sola, di non dover giudicare niente e nessuno… dal non giudicare nasce l’incertezza e la voglia di conoscere quale sarà la scelta giusta da fare. Il dubbio ci dà, nello stesso istante, la libertà di scegliere, il non giudicare appunto, e l’opportunità di evolverci cercando di ampliare le nostre conoscenze.
Un mio Maestro mi disse un giorno: “Le vie della scienza sono infinite… quella della conoscenza è unica. Buona ricerca e buon cammino”.
Non mi aveva detto però che sarebbe stato un cammino lunghissimo ed una via infinita.
Grazie alla mia esperienza ho capito che, solo attraverso il dubbio, possiamo incamminarci sul sentiero che porta alla massima evoluzione.
Naturalmente assecondare i cambiamenti e modificare ciò che ci circonda cercando di mantenere il nostro disequilibrio controllato implica di dover scegliere nel minor tempo possibile ed è con le nostre emozioni e con il nostro pensiero che influenziamo in modo decisivo tutto ciò che ci circonda.
Il dubbio è il mezzo più efficace per poter scegliere nel miglior modo e per ampliare le nostre vedute e le nostre conoscenze perché siamo portati a dover scegliere ogni volta che si pone di fronte a noi un dubbio.
Non è il tempo, da solo, che migliora le cose.
Vi siete mai chiesti quando siete felici se è merito vostro o degli altri? Ed allo stesso modo, quando state male, a chi date la colpa? Agli altri o a voi stessi?
È facile prendersi i meriti quando le cose vanno bene, ma quando qualcosa non funziona, non sarebbe giusto domandarsi se sia “merito” nostro anche in questo caso?
Osservando le cose da questo punto di vista sia il benessere sia il malessere sono causati dal nostro volere: non ci sono forze oscure e misteriose che plasmano il nostro destino e non possiamo accettare che tutto sia già scritto e che non si possa fare qualcosa per cambiarlo.
Ognuno di noi è potenzialmente in grado di poter cambiare la realtà che lo riguarda, dipende tutto da noi e dalla consapevolezza di poterci riuscire, le cose non succedono da sole né per caso e tutti siamo in grado di scrivere la nostra storia.
Naturalmente anche se tutto è possibile, fondamentale è l’intenzione con la quale vogliamo raggiungere il nostro scopo.
Non ascoltate chi sta provando a deviarvi dal sentiero, sono solo invidiosi e vorrebbero trascinarvi sulla strada della infelicità insieme a loro… il famoso detto… “mal comune mezzo gaudio!” Non dovete lasciarvi condizionare ma, al contrario, deve essere vigile dentro di voi la consapevolezza che tutto è nelle vostre mani.
Iniziate a cambiare il vostro modo di pensare!
Cominciate con il dire: “Lo vedo se ci credo”. E non il contrario!
Il pensiero, la sua forza, può fare miracoli.
Vi sembrerà strano ma vi siete accorti che quando desiderate una cosa e la pensate intensamente vi capita di notarla più spesso di prima? Vi faccio un esempio concreto:
quando volete acquistare un’auto di un certo tipo e di un certo colore…ecco, da quel momento per strada ne noterete tante di più… in verità non è cambiato nulla se non l’aver inserito nella vostra realtà quel determinato colore e tipo di mezzo.
Il dubbio mi affascina e lo ritengo un dono che ci è stato concesso per permetterci di prendere una decisione dietro l’altra.
Ci pone di fronte ad un bivio: o questo o quello.
Scatta automaticamente la molla della conoscenza, devo conoscere sia “questo” che “quello” per poter scegliere con consapevolezza.
La bellezza del dubbio è proprio quella di arrivare a capire quale sentiero potrà essere giusto per noi.
Quando scelgo devo preventivamente avere una base di conoscenza tale da farmi comprendere cosa può essere importante in quel momento per il raggiungimento del mio fine.
Il dubbio in alcuni casi può essere frainteso nel senso che ci sono persone facilmente influenzabili che scelgono in base a ciò che viene loro imposto da una terza persona o dalla società o dalla politica o dalla religione.
Purtroppo siamo arrivati ad un punto tale che il nostro benessere è in secondo piano rispetto alle opinioni degli altri: l’approvazione altrui è un grosso limite che i più si pongono perché, a seconda della decisione che prenderemo, amici, parenti e colleghi ci remeranno contro esprimendoci il loro disaccordo. Tutti maestri degli altri, con una valanga di problemi in casa propria!
Nel momento esatto della scelta la vostra vita cambia e niente è come sarebbe stato se…
D’altra parte gli avvenimenti che compongono il destino sono il risultato delle nostre scelte, della nostra volontà e la cosa importante è che c’è sempre la possibilità di cambiare il nostro destino.
È meraviglioso poter scegliere tra una moltitudine di variabili e di possibilità che ogni giorno la vita ci mette a disposizione.
Immaginate di aver guardato fino ad oggi il mondo dal buco di una serratura e all’improvviso, aprendosi la porta, appaia un universo infinito di cose che vi erano rimaste nascoste e che avreste potuto scegliere molto tempo fa.
Non rammaricatevi però, semplicemente scegliete adesso! Lasciate da una parte quella paura che vi blocca o che al limite vi frena nel prendere una decisione in merito a qualsiasi circostanza.
È qua che gli studiosi ci insegnano che i dubbi ci complicano la vita, dicono che avere troppi dubbi faccia vivere male.
Quello che sostengo io è che il problema esiste solo per quelle persone che ad ogni dubbio rispondono con un nuovo dubbio ed un altro ancora, senza mai prendere una vera decisione. Sostengo inoltre che è la conoscenza a togliere i dubbi. Il dubbio è l’essenza per crescere ed alimentare le nostre conoscenze per giungere alla scelta finale.
Se si partisse dalla conoscenza, non esisterebbero dubbi!
Se si conoscesse tutto, di cosa dovremmo dubitare? Partendo dal dubbio, con l’umiltà che dovrebbe far parte della natura umana, ci sentiremmo attirati dalla spirale della conoscenza.
Scegliere non sarà mai facile dal momento che una tale azione si accompagna a responsabilità. È normale che per ogni scelta subiremo delle conseguenze, quindi non ci dobbiamo stupire quando si dice che scegliere è difficile, tanto difficile che, a volte la persona preferisce continuare a vivere nel dubbio.
L’unica strada per queste persone è accettare che altri decidano al posto loro.
Non siamo infallibili e il dubbio ci aiuta a prenderne consapevolezza, siamo semplicemente uomini e donne con le nostre debolezze.
Ci sono scelte futili che operiamo ogni istante, anche se non ce ne rendiamo conto, e che non incidono in modo rilevante, spesso però le scelte che dobbiamo fare hanno un valore importante, non riguardano solo noi ma anche gli altri.
Fin da bambini ci insegnano quali sono i comportamenti giusti e quali quelli sbagliati, di conseguenza ci impostano sul fatto che esistano scelte negative o positive e solo nel momento in cui ci proponiamo di creare il nostro destino con consapevolezza che capiamo quanto esistano solo esperienze, esperienze che possono avere un risvolto a volte positivo ed altre negativo.
Scegliere è sempre un atto molto importante, estremamente audace, che ci aiuta a crescere comunque vadano le cose.
L’importante è scegliere la strada in base ai valori che abbiamo, seguendo quello che riteniamo giusto.
Imparare dagli errori non vuol dire ripeterli continuamente e “sempre meglio!” significa invece capire il perchè di eventuali sbagli e cercare di non perseverare nel compierli.
Evolversi fa parte della nostra natura, quindi chi è ottuso,
nella sua evoluzione, lo sarà sempre più, a meno che non cambi radilcalmente il suo modo di pensare!!!
In ogni caso “la scelta” rimarrà sempre la soluzione migliore.
Ecco perché vi dico che, sia nel benessere sia nel malessere, se avete scelto personalmente e con consapevolezza, la vostra storia l’avrete creata voi!
Ma vi sentite liberi di scegliere?
Vi siete accorti che le vostre decisioni sono spesso obbligate da una impostazione sbagliata del problema che dovete affrontare? Nel mio lavoro per esempio non posso certo dire ad un paziente che se non svolge determinati esercizi starà male.Non è in questo senso che intendo “un bivio”: la cosa corretta da fare è proporre un certo esercizio piuttosto che un altro, altrimenti sarebbe come indurre questo soggetto ad una scelta obbligata! Per non parlare poi della medicina: avete mai sentito parlare del consenso informato?
Vi vengono date le informazioni necessarie dal medico per prendere una decisione di vitale importanza?
Il più delle volte la frase è: “Prendi la medicina o starai male”. Sarebbe meglio, a mio parere, sentirsi dire di prendere questo farmaco piuttosto che un altro”.
Avreste la possibilità di conoscere tutte le indicazioni circa la vostra scelta, invece vi trovate obbligati in una direzione senza che nemmeno che ve ne rendiate conto.
Qualcuno dopo una mia valutazione e relativa proposta di terapia esclama: ”Mi dica lei, son venuto fin qui apposta, altrimenti stavo a casa!” oppure: “Lei cosa farebbe al posto mio?”.
A queste persone posso dire semplicemente che il percorso verrà stabilito insieme, io li pongo di fronte ad un bivio, li metto nelle condizioni di poter fare una scelta ponderata, ma la decisione finale spetta a loro.
Io sono stato la loro scelta prima di quel momento, quando cioè hanno scelto di venire nel mio studio per farsi valutare, ma da quel momento sono diventato “il mezzo” attraverso il quale potranno eventualmente risolvere il loro problema.
Il dubbio obbliga l’essere umano ad essere responsabile di ogni sua decisione a prescindere dall’esito che ne conseguirà.
“Un uccello posato su un ramo non ha mai paura che il ramo si rompa, la sua fiducia non è nel ramo ma nelle sue ali.”
Quello che rimane del nostro trascorso è l’evoluzione, ma essa non ci dà la certezza del futuro. Ci dona il libero arbitrio e ci concede di scegliere in assoluta libertà ciò che ci farà evolvere ulteriormente.
Non possiamo scegliere né agire se non siamo liberi.
Ad ogni azione corrisponde una reazione e bisogna assumerci le nostre responsabilità in merito.
Concludo creando finalmente la mia proporzione, mettendo in ordine i termini che la compongono e che altro non sono se non gli argomenti affrontati fino ad ora:

Ricerca dell’eterno cambiamento : disequilibrio controllato = dubbio : ricerca di conoscenza
(che si legge come in matematica: L’eterno cambiamento sta alla ricerca del disequilibrio controllato come il dubbio sta alla ricerca di conoscenza)

Qual è il senso della proporzione?
Ad ogni cambiamento della vita dobbiamo assolutamente focalizzare la nostra attenzione circa il ritrovare il nostro disequilibrio controllato: in queste situazioni si presenteranno automaticamente dei dubbi che, soltanto attraverso la conoscenza di noi stessi e di ciò che ci circonda, potranno essere risolti.
Solo così potremmo fare una scelta consapevole ed essere responsabili del nostro destino.
Questo è quello che consiglio di fare quotidianamente. Riporterò nei prossimi articoli solo alcuni esempi, quelli per me più comuni, ma potete divertirvi cercando di applicare la “proporzione e lo schema” ad ogni circostanza della vita.

 

 

 

 

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